Da ottant’anni l’Agricoltura Biodinamica lavora per la fertilità della terra e la qualità degli alimenti.
È importante conoscerla e sceglierla perché è:
– la scelta di chi ama i nostri bambini e, quindi, la Terra che lascerà loro in eredità;
– la scelta di chi comprende di essere parte di un tutto vivente terrestre cosmico e per questo corresponsabile;
– la scelta di chi vuole portare nella pratica ideali, moralità e fraternità;
– la scelta di chi sente l’invocazione dei tre Regni naturali alla loro amorevole cura;
– la scelta di chi dell’arte sociale nell’incontro con l’altro ne fa lo scopo della sua vita;
– la scelta di chi vuole qualità invece di quantità, collaborazione e non concorrenza;
– la scelta di chi manifesta la propria capacità nell’alta professionalità;
– la scelta di chi sa quanto è elevato il metodo biodinamico e vorrebbe esprimerne in pratica tutta la sua potenza.
Che cos’è l’agricoltura biodinamica?
Applicata in tutto il mondo dal 1924 da aziende di ogni estensione e tipologia, essa parte dal fondamento che l’azienda agricola è un vero e proprio organismo vivente a ciclo chiuso, inserito nel più grande organismo vivente cosmico, alle cui influenze soggiace. L’agricoltore biodinamico conosce tali influenze e conseguentemente adotta un metodo pratico che le favorisce, col risultato di avere terreni fertili, vitali e prodotti salubri.
È un apporto di conoscenze che si offre a integrazione della cultura agronomica ufficiale, determinandone il rinnovamento in uno spirito più etico ed estetico e che favorisce una nuova professionalità dell’agricoltore, cosciente e corresponsabile.
I prodotti biodinamici si contraddistinguono per l’alta qualità del metodo agricolo.
I tre principi della biodinamica sono:
1) mantenere la fertilità della terra;
2) rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti;
3) produrre alimenti di qualità più alta possibile.
Sfruttare le forze naturali
La biodinamica viene spesso descritta come un modo di coltivare senza concime chimico e senza veleni. Questi sono però solo gli aspetti secondari di un metodo che prima di tutto è caratterizzato da una cosciente utilizzazione delle forze naturali. Osservando la produzione vegetativa in natura, tre appaiono le espressioni fondamentali di questa forza naturale.
- La liberazione nella terra di materie nutritive necessarie alla pianta.
- L’inspirazione dall’atmosfera alla terra per mezzo delle piante.
- L’autoregolazione che esiste in tutti gli organismi viventi.
Il principio di restituire alla terra quello che si prende non è idea fondamentale della biodinamica ma della chimica. Il principio fondamentale della biodinamica è attivare la vita nella terra in modo che le sostanze presenti nella terra in quantità enormemente superiore al bisogno possono essere liberate e assimilate dalle piante nella misura necessaria. Questo processo naturale si svolge grazie ai lombrichi, ai vermetti e ai microrganismi e ogni intervento deve avere come scopo di proteggere e intensificare questa “microstalla”. L’inspirazione di sostanze dall’atmosfera è il secondo processo naturale. Solo in piccola parte (circa l’1%) le piante costruiscono la loro massa vegetativa dalla terra. Per il resto utilizzano anidride carbonica, acqua e azoto, che troviamo nell’humus in grande quantità. Con la costante distruzione e morte vegetativa l’azoto viene messo a disposizione per la vegetazione in crescita.
La presenza di concime chimico frena e disturba questo processo naturale.
Un terzo processo naturale caratterizza tutti gli organismi viventi e i sistemi ecologici: l’autoregolazione ovvero l’adattamento alle condizioni esterne; quello che di solito chiamiamo l’equilibrio della natura.
La rotazione
Storicamente la rotazione è una pratica abbastanza recente in molte parti dell’Europa. Soltanto 100 anni fa circa, quando si diffuse la coltivazione della patata e di altri tuberi, si poté frenare l’effetto deleterio delle monocolture e si cominciò a praticare la rotazione seguendo uno schema: prato- tuberi- frumento, per esempio. Con lo sviluppo industriale e l’uso dei concimi chimici il profitto economico divenne il primo scopo dell’agricoltura e si tornò di nuovo alla monocoltura.
Il pilastro di una buona rotazione è il prato con molto trifoglio o altre leguminose che arricchiscono e fertilizzano la terra. Le coltivazioni che si avvicendano negli appezzamenti variano secondo la struttura del terreno, il clima e il numero delle persone e degli animali da nutrire, essendo l’azienda a circolo chiuso un ideale a cui mira la biodinamica.
Cosa è un compost
La pratica del compost è vecchia quanto la cultura umana e nei tempi antichi era altamente sviluppata in molte parti del mondo.
Dal punto di vista chimico e fisico il compost è una mistura di terra, resti vegetali, acqua, calcio, ecc. ma dal punto di vista dinamico è un concentrato di energia e impulsi vitali. Molta gente crede che il compost serva ad ottenere la distruzione dei vegetali per facilitare il lavoro della terra. L’essenziale è invece fare del compost il luogo in cui il processo di distruzione e costruzione che noi desideriamo nella terra venga concentrato e stimolato fino a raggiungere un livello altissimo. Il compost guiderà e stimolerà poi questo processo nella terra per farla più viva e produttiva.
L’autosufficienza, ideale di un’azienda
Ogni azienda agricola è un’impresa biologica. Sulla terra nessun organismo vivente sopravvive se non in simbiosi con altri esseri viventi. Così l’uomo e gli animali espirano l’anidride carbonica necessaria alla vita vegetativa, mentre le piante producono l’ossigeno necessario all’uomo e all’animale. Le piante hanno la capacità di assorbire sostanze inorganiche e trasformarle in sostanza organica – fare pane dai sassi. L’uomo e l’animale fanno il contrario, assorbono sostanze organiche, le distruggono e le mineralizzano. L’azienda biodinamica mira a diventare un’unità biologica autosufficiente, dove si trovano in equilibrio terra, vegetazione, animali, uomini. Bisognerebbe cercare di produrre tutto quello che serve per l’azienda all’interno dell’azienda stessa. Un numero proporzionato di animali è di grande aiuto in questo senso.
All’interno dell’azienda dovrebbero circolare grandi quantità di sostanze animali, vegetali e minerali. E come in un organismo vivente, i processi che si svolgono dovrebbero avere una certa forza per mantenere la salute e la produttività. Si tratta quindi di lavorare attivamente per stimolare questi processi e in primo luogo l’attività biologica nella terra e quindi la fertilità. Le leguminose, il sovescio verde, il compost che agirà come un fermento nella terra, il drenaggio e l’aratura per ottenere il giusto equilibrio fra aria e umidità nella terra, l’uso dei preparati biodinamici, sono tutte parti di questo lavoro cosciente.